2013/05/07

L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DEL LIONS ALL'INIZIATIVA "ACIREALE, IERI E OGGI. E DOMANI?"

Acireale ieri e oggi. E domani? L’intervento del Presidente del Lions Rosario Musmeci.

18 APRILE 2013
ACIREALE, IERI E OGGI. E DOMANI?
INTERVENTO DI APERTURA
fotomusmeci            Fin dal giorno del mio insediamento come Presidente del Lions Club Acireale, il 7 luglio 2012, ho cercato di attuare un programma che fosse realmente al servizio della nostra Associazione e della comunità civile che vive nel territorio in cui opera il Club.
            Ho esposto le mie idee ai “Comitati” che si sono costituiti ad inizio di anno sociale e che concretamente avrebbero dovuto dare attuazione al programma, ricevendo sempre risposte positive: di questo ringrazio tutti i soci ed i Coordinatori dei Comitati in particolare.
            Questa sera aggiungiamo un altro tassello al quadro delle iniziative che abbiamo programmato. Il desiderio di renderci quanto più possibile solidali con la cittadinanza, di cui anche noi facciamo parte integrante, ci ha spinti ad affrontare lo spinoso problema del dove va la nostra città. Abbiamo cioè voluto proseguire, come è nella tradizione del nostro Club, un dibattito con le istituzioni e con la cittadinanza, dando particolare spazio alle esigenze che emergono in seno ad essa e che tante volte restano sopite o che vengono disattese in modo più o meno palese. Come è nel nostro stile e nella nostra tradizione, vogliamo continuare ad essere propositivi, perché il nostro compito non è di distruggere, bensì, per quanto è nelle nostre possibilità e nelle nostre competenze, di aiutare sia le istituzioni che la comunità civile a dare alla città il posto che giustamente le compete all’interno della realtà provinciale, regionale e nazionale.
            Il titolo di questo incontro, “Acireale, ieri e oggi. E domani?”, vuole riassumere il desiderio e la volontà di creare un’altra occasione (come lo è, per esempio, ancora oggi, il “Forum delle Terme”)per proseguire il dialogo città-istituzioni attraverso una analisi della realtà di Acireale così come è stata nel passato e come si pensa concretamente di prospettarla per il futuro. Il punto di mediazione tra i due poli – passato e futuro – costituisce il nostro presente con le luci e le ombre che lo contraddistinguono. Ecco allora che uno sguardo al nostro presente può essere foriero di nuove e positive prospettive per immaginare e progettare il domani secondo linee comportamentali conseguenti.
            Abbiamo strutturato l’incontro chiedendo l’intervento di tre autorevoli rappresentanti della nostra comunità civile che tratteranno rispettivamente la situazione economica (il prof. Rosario Faraci), il contesto socio-politico (il dott. Orazio Massimino) e lo stato della cultura ad Acireale (il dott. Giuseppe Contarino).
            L’iniziativa, però, non si esaurisce con questo incontro. Proprio perché riteniamo doveroso continuare il dibattito con la città, abbiamo pensato di creare uno strumento che non faccia dissolvere l’iniziativa nell’arco di un pomeriggio, ma che lasci la porta aperta ad un continuo confronto con tutti coloro che sono interessati al bene comune.
            Ci siamo posti, quindi, da una parte di fronte alle richieste dei nostri soci, dall’altra di fronte ai problemi ed alle aspettative del nostro territorio. Ci siamo pertanto chiesti come creare un sistema di consultazione sulla vita del nostro Club; ci siamo chiesti, altresì, come potere dar voce a chi non ha voce, a chi vorrebbe democraticamente partecipare al dibattito sulle questioni che maggiormente interessano la collettività e non trova uno spazio adeguato per farlo.
            Nel tentativo di coniugare, come dicevo un istante fa, il passato con il futuro, abbiamo preso in esame la situazione odierna della nostra città, facendo delle semplici quanto dolorose constatazioni. Il quadro che si è presentato è stato veramente desolante: chiuso un pastificio, chiusa una fabbrica di strumenti musicali, chiuse le Terme con il centro benessere ad esse collegato e praticamente mai aperto, chiuso lo stabilimento di acque minerali di Pozzillo, in crisi profonda l’agrumicoltura, in crisi le strutture alberghiere con due di esse chiuse in quanto collegate alle Terme e con un turismo, il più delle volte, “mordi e fuggi”, che trasforma i nostri alberghi in dormitori, in crisi le piccole strutture economiche a conduzione familiare, che arricchivano il nostro centro storico e portavano risorse all’economia locale. Si è constatato cioè che trenta, quaranta  anni fa, Acireale aveva una solida struttura economica pur operando in un quadro locale e nazionale più semplice, più “artigianale”, ma decisamente più imprenditoriale e, di conseguenza, più produttivo.
            Oggi, quando mezzi e strumenti sono enormemente più sofisticati, ci si è accorti di essere rimasti al palo. Stranamente, perché i centri termali e di benessere seguitano a fiorire e, pur in una situazione generale di crisi, riescono a reggere la struttura economica di parecchi centri piccoli e meno piccoli; in modo incomprensibile perché l’uso, addirittura sproporzionato, di acque minerali, non  è per niente in crisi mentre noi seguitiamo a bere acqua proveniente da tutti gli angoli del Paese, dimenticando, spesso per un eccesso di “esterofilia”, e consentitemi qui una nota polemica, quelle prodotte dietro l’angolo; inspiegabilmente, perché gli agrumi e, per quel che ci interessa più da vicino, i limoni, seguitano ad essere utilizzati per gli usi più disparati e provengono a noi anche dall’altro lato del pianeta (Argentina), per non parlare dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo; stranamente, ancora, perché, pur in un contesto di crisi, il turismo seguita a costituire la struttura economica portante di intere contrade che sicuramente non hanno niente di più di quello che offre la nostra terra in bellezze artistiche, archeologiche, culturali, in siti naturali (mare e monti in un binomio difficilmente ripetibile altrove), consentendo la sopravvivenza anche delle relative strutture commerciali.
            Si è dovuto fare uno sforzo mentale iniziale per attualizzare il motto lionistico “We serve”, che spesso appare relegato solo ed esclusivamente a concetti sempre validi ma non sempre al passo con la realtà che stiamo vivendo, che impone, quanto meno, una rivisitazione delle modalità di approccio al servizio che la nostra Associazione è chiamata ad offrire se vuole restare fedele ai suoi scopi.
            Ci ha aiutato, in questa prospettiva, il motto che il Governatore Antonio Pogliese ha voluto coniare per il corrente anno sociale: passare dalle analisi alle proposte, essere cioè il più possibile operativi.
            È in questo contesto che si colloca l’idea di dar vita ad un sito ed a un blog gestiti dal nostro Club, pur vivendo in una realtà in cui si rischia di inflazionare, se già non sta accadendo, uno strumento nato per incentivare  conoscenza,  condivisione,  crescita, maturazione. Si è pensato di fornire, in tal modo, comunicazioni utili ed aggiornate ai nostri soci,  e di dare nel contempo alla collettività la possibilità di trovare una cassa di risonanza delle aspettative, dei desideri, delle proteste, delle aspirazioni delle cittadine e dei cittadini che, pur essendone i primi e più diretti destinatari, normalmente restano ai margini del dibattito sui grossi problemi del territorio in cui è presente il Lions Club Acireale.
            Abbiamo deciso, infine, che era bene rischiare, che bisognava uscire allo scoperto, creando un “forum” aperto a quanti hanno a cuore il bene della cosa pubblica o, anche più semplicemente, desiderano esternare le proprie opinioni, sentirsi parte attiva e partecipe di ciò che succede attorno.
            Nello stesso tempo abbiamo pensato di ampliare il servizio nei confronti  della collettività, inserendo nel sito alcuni settori che possono essere utili a coloro che si accostano allo strumento informatico. Si è creato così un settore per le Scuole del territorio ed un altro per le Associazioni di volontariato. In tal modo si vuol dare la possibilità, anche a coloro che non vivono nel nostro territorio, di conoscere la nostra terra ed i servizi che vengono loro offerti.
            L’apertura alla cittadinanza, il metterci, ancora una volta, a disposizione, anche intellettualmente, delle esigenze che, pur sopite, vogliono trovare una possibilità di esprimersi, un riappropriarsi, da parte dei cittadini, del loro diritto di essere ascoltati, ci è sembrato un obiettivo nello stesso tempo concreto, operativo, possibile in rapporto alle nostre capacità e competenze, realmente al servizio sia della cittadinanza, sia dei reggitori della cosa pubblica che, se vorranno, potranno tastare il polso, anche in questo modo, degli umori della base, accogliere inviti e suggerimenti, mettersi più a contatto e più al servizio di coloro che li hanno delegati a rappresentarli.
            Sembrava di aver scoperto l’uovo di Colombo; ma non appena abbiamo incominciato a discutere sulla reale fattibilità del progetto, sono sorti subito i problemi: bisognava trovare le persone capaci non solo di impegnarsi concretamente nell’impresa, ma anche di dare continuità ad una iniziativa che necessita di professionalità, competenza, disponibilità, lungimiranza, costanza.
            La strada, lo sappiamo, non è agevole né semplice. Forse è stato più facile iniziare l’impresa di quanto non lo sarà il continuarla. Avremo bisogno che l’entusiasmo di oggi non si affievolisca, non ceda il passo alla routine. Abbiamo bisogno di persone disposte a tenere costantemente aggiornato il sito se vogliamo non solo rendere un servizio sempre attuale, ma anche dimostrare  che teniamo ad esso perché lo riteniamo realmente utile.
            Per questo, mentre rivolgo un vivo ringraziamento ai membri del Comitato – Lions e Leo – e a quanti hanno voluto credere nella nostra proposta (Dirigenti scolastici, Presidenti di Associazioni, semplici cittadini), rivolgo un invito a tutta la comunità civile perché con i suoi interventi, con i suoi suggerimenti costruttivi, con le sue proposte, possa aiutarci ad ampliare il raggio di azione del sito per renderlo sempre più aderente alle aspirazioni ed alle esigenze della collettività, puntuale, preciso, obiettivo, non di parte, teso soltanto alla ricerca del bene comune.
            Un ringraziamento particolare consentitemi di rivolgere all’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici ed al suo Presidente, dott. Giuseppe Contarino, che ci hanno concesso l’uso di questo prestigioso locale. Il nostro desiderio di tenere l’incontro in quello che costituisce il cuore pulsante della cultura della nostra città si è trovato subito in sintonia con chi rappresenta questa prestigiosa istituzione che aspetta, anch’essa, di essere pienamente valorizzata, come sicuramente merita: sono convinto che potremo proseguire ancora in questo rapporto di sinergia e di collaborazione.
            Passo adesso la parola ad dott. Nino Milazzo che coordinerà i lavori della serata.
                                                                                                        Rosario Musmeci

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