2013/02/13

QDS: TERME DI ACIREALE, PRIVATIZZAZIONE IN STALLO.


L’articolo del Quotidiano di Sicilia a firma di Daniela Gieri.
Catania – Terme di Acireale, privatizzazione in stallo. Non c’è ancora il bando pubblico
di Daniela Gieri
Faraci (Forum Terme Acireale): “Chiarire la destinazione urbanistica per evitare possibili speculazioni”. Doveva uscire a ottobre. Il sindaco Garozzo: “Aspettiamo il governo regionale”
ACIREALE – Ancora nessuna traccia del bando promesso dalla Regione per la messa in vendita delle Terme di Acireale. Dalla riunione intercorsa il 22 ottobre 2012 tra l’assessore Armao e i Comuni di Acireale e Sciacca, dove era stato condiviso uno schema preciso per la pubblicazione del bando, niente è stato fatto, o meglio, dopo l’ennesimo incontro, il 10 gennaio esce sulla gazzetta ufficiale il bando relativo alle Terme di Sciacca, ci si chiede dove sia andato a finire quello sulle Terme Santa Venera di Acireale.
Rosario Faraci, coordinatore del forum permanente Terme di Acireale che ha più volte sollecitato il sindaco Nino Garozzo ad intervenire interpellando il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, critica aspramente l’operato dell’amministrazione riguardo la gestiane della delicata situazione: “L’avvocato Garozzo, che è persona precisa, ha gestito male l’intera vicenda fin dall’inizio della liquidazione della società di gestione Terme di Acireale Spa e nelle fasi di accompagnamento alla pubblicazione del bando per la privatizzazione. Continua ad imputare alla Regione Siciliana, ai presidenti, assessori e dirigenti di turno, responsabilità nei ritardi, nelle errate valutazioni, nei difetti di procedura. In realtà avrebbe dovuto fare due cose, che non ha mai voluto fare. La prima – afferma Faraci – è chiarire una volta per tutta la destinazione urbanistica delle zone su cui insistono gli stabilimenti termali, evitando di seminare il panico in città sui rischi di speculazione intorno alla destinazione d’uso dell’Albergo Excelsior Palace qualora fosse espropriato dall’ex Banco di Sicilia. La seconda è comportarsi da primo cittadino, e non solo da alfiere di una battaglia procedurale contro la Regione. Un sindaco si mette in sintonia con la sua città e porta avanti, tirando fuori le unghia, una battaglia civile per salvaguardare un cespite importante della storia e dell’economia del suo territorio. Il Forum gli ha teso la mano diverse volte, ma Garozzo è distratto da altro. Aspettiamo che ci chiami da due anni”.
Non si è fatta attendere la replica del sindaco Nino Garozzo, che si affida al nuovo governo: “Il discorso è molto chiaro, il Comune di Acireale,dal 2007, scrive ripetutamente alla Regione individuando un percorso che non è solo quello individuato dal sindaco, ma da documenti votati all’unanimità da tutto il Consiglio comunale. Noi siamo per la gestione privata delle Terme con l’assicurazione del patrimonio pubblico in mano alla Regione affinchè si eviti, una speculazione immobiliare. L’unico che ci ha convocati, è stato l’assessore Armao, abbiamo concordato un bando che doveva essere pubblicato a fine ottobre 2012.
Eravamo insieme a Sciacca in questo tavolo istituzionale, l’assessore ha ritenuto di invitare solo i vertici e non ha voluto convocare i forum di Sciacca e Acireale che è stato informato, sulle questioni che andavano delineandosi. Gli accordi assunti – replica ancora il sindaco Garozzo – con l’assessore Armao erano pubblicazione immediata di questo bando, che doveva comprendere tutti gli immobili del patrimonio termale senza distinzioni, e sul patrimonio termale, l’Excelsior e il Polifunzionale, temiamo che ci possa essere una vendita separata perché vi è un’azione coattiva per mancato pagamento dei mutui. Sappiamo, perché l’abbiamo scoperto, che la Regione ha tolto i soldi alla ricapitalizzazione della legge 2007, per cui i 14 milioni di euro che c’erano o che ci dovevano essere, oggi non ci sono più. Tutte queste cose sono state dette alla pubblica opinione e alle pubbliche istituzioni ,quindi, non mi pare che all’interno della città ci possano essere occasioni per fare polemica. Aspettiamo dal nuovo Governo se confermerà la volontà di una collaborazione di condivisione col territorio o meno”.
Articolo pubblicato il 07 febbraio 2013 – © RIPRODUZIONE RISERVATA


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