2012/08/29

TERME DI SCIACCA E ACIREALE, ALCUNE CONSIDERAZIONI DI SVILUPPO ITALIA SICILIA



Da un'articolo sul Corriere di Sciacca del 18/08/2012


Il Forum Terme di Sciacca, istituito dal Corriere di Sciacca e dall'AltraSciacca, è in sinergia con il Forum Terme di Acireale. Insieme si sta conducendo una campagna di sensibilizzazione per porre fine al lungo processo di privatizzazione iniziato nel 1999, e tutt'oggi ancora in corso.


Riportiamo di seguito alcune considerazioni sulle prospettive di sviluppo delle Terme di Sciacca e di Acireale contenute nello studio di Sviluppo Italia Sicilia, conseguente al “contratto di servizio per l’affidamento del servizio di consulenza nell’affidamento a soggetti privati della gestione e valorizzazione dei complessi cremo termali ed idrotermali esistenti nel bacino idrotermale di Acireale e di Sciacca”.
Valutazioni di sintesi. Dall’analisi svolta emerge che le potenzialità di crescita sono legate soprattutto al comparto benessere sul quale, sin ora, la Sicilia ha investito poco.
LA SWOT delle Terme di Sciacca ed Acireale:
Punti di forza. Ampi margini di crescita del termale (potenziale non sfruttato); i segmenti turistici compatibili con il segmento termale godono di buoni tassi di sviluppo (turismo verde, sportivo, enogastronomico); buona dotazione di sorgenti termali; capacità terapeutiche delle acque termali; buona dotazione di strutture ricettive sia alberghiere sia complementari; Sciacca presenta un ottimo dato di permanenza media dei turisti; il posizionamento competitivo del termalismo regionale rispetto alle regioni leaders del comparto non è pessimo: la Sicilia ha le risorse per cercare di rientrare nel novero delle best practices italiane dato che già oggi non mancano realtà di livello nazionale.
Punti di debolezza. Forte concentrazione sul termalismo assistito che, invece, è in fase di contrazione; il saldo sanitario del settore termale a livello regionale è negativo; poca attrazione di curisti stranieri: in realtà la Sicilia, anche in altri segmenti, attrae pochi turisti stranieri (che costituiscono meno del 10% del flusso regionale); assenza di una promozione unitaria del sistema termale siciliano con specifico riferimento ai luoghi termali siciliani; scarsa capacità di aggregazione delle strutture termali siciliane ed assenza dai principali enti associativi nazionali (cfr. ANCOT); strategie comunicative poco accattivanti: in particolare, i siti internet analizzati sfruttano poco il potenziale degli strumenti 2.0; servono investimenti ingenti a livello di promozione turistica ed in termini di ammodernamento delle strutture; il flusso del settore termale fortemente stagionalizzato; il flusso di acque termali generalmente non è molto elevato in termini di litri al secondo; spesso mancano competenze adeguate per fare turismo; le strutture termali pubbliche non hanno mai completato il processo di privatizzazione
Opportunità. Crescita costante del termalismo del benessere; il brand Sicilia ha una forte attrattività a livello nazionale ed internazionale; direttiva comunitaria 24/2011 su assistenza sanitaria transfrontaliera; tendenze di mercato favorevoli: crescita del benessere, dello stare bene ed in forma, del settore cosmesi e dei prodotti che hanno a che fare con la naturalità; effettiva realizzazione del Distretto turistico del Benessere Termale; ampie potenzialità di sfruttamento delle professionalità scientifiche locali nell’ambito della medicina termale e della medicina della salute; posizione baricentrica rispetto all’area del Mediterraneo: in tale ottica potrebbe essere sfruttata l’elevata dotazione di porti; presenza dei requisiti per entrare nel circuito delle città storiche termali.
Minacce. Contrazione dei flussi legati al termalismo tradizionale anche per via della riduzione dei fondi pubblici (specie per i cicli di cura idropinici o inalatori); infrastrutture turistiche carenti sia sul piano dei trasporti che sul piano dei servizi ai visitatori; la mobilità interna all’isola è fortemente limitata; direttiva comunitaria 24/2011 su Assistenza sanitaria transfrontaliera; la legge di riordino del settore termale (n.323/2000) non è stata applicata pienamente; il settore del benessere potrebbe slegarsi definitivamente dal termalismo in assenza di un piano di comunicazione forte; i programmi di sviluppo intrapresi dai governi dei paesi europei potrebbero presto incrementare il livello di concorrenza internazionale (cfr. Spagna, Germania e soprattutto Francia).
Possibili strategie. Il rilancio delle terme di Sciacca ed Acireale passa da alcune tappe imprescindibili: investimenti nel comparto benessere; consolidamento del termalismo tradizionale; una nuova comunicazione. in particolare: restyling dei siti web e potenziamento dei servizi on line (prenotazioni, servizi interattivi, strumenti 2.0 e 3.0); maggiore aggressività sui segmenti in crescita: ad esempio, turismo giovanile e componente straniera del turismo termale; maggiore interrelazione con i segmenti compatibili (sportivo, verde, enogastronomico,…) per destagionalizzare i flussi; promozione dei luoghi siciliani del termale: si tratta di una promozione più unitaria che si caratterizzi per l’attenzione alle specificità locali (ipotesi: inserimento nel network delle città storiche del termale, EHTTA).

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